Il Bambù, un valido alleato nella lotta alla CO2
In un momento in cui le grandi città sono soffocate dallo smog si è sempre più attivi nella ricerca di soluzioni atte a tamponare e diminuire l’emergenza della concentrazione di anidride carbonica (CO2) e delle polveri sottili prodotte.
Sempre più si sta affermando l’idea che, i vari provvedimenti attuati fin ora tra cui limitazione del transito delle autovetture, targhe alterne e provvedimenti analoghi, siano ormai non sufficienti e che vadano integrati con operazioni strutturali favorendo la diffusione del verde pubblico e privato.
Il bambù è una pianta che per le sue caratteristiche botaniche e morfologiche, si presta bene anche per questo utilizzo sul territorio sia nelle aree extraurbane che in quelle antropizzate per creare veri e propri polmoni di ossigeno in quanto abbatte l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili.
Un ettaro di bambù gigante, infatti, riesce ad assorbire 17 tonnellate di anidride carbonica in un anno. Le piante di bambù gigante assorbono circa 5 volte la quantità di biossido di carbonio e producono circa il 35% in più di ossigeno, a parità di proporzioni, rispetto ad una foresta di alberi, riducendo quindi i gas responsabili dell’effetto serra.
Pertanto risulta molto importante per affrontare alcuni degli effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Valore di CO2 calcolato al 50% della produzione di biomassa che può variare da 20 ton. per ettaro per anno fino a 60 ton. per anno nel caso di alcune specie .
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