Ci sono operazioni preimpianto molto utili al corretto sviluppo della piantagione di Bambù e sono: La concimazione di fondo, lavorazioni preparatorie del terreno e squadro del terreno
sulle pratiche da seguire per condurre il tuo bambuseto
Ci sono operazioni preimpianto molto utili al corretto sviluppo della piantagione di Bambù e sono: La concimazione di fondo, lavorazioni preparatorie del terreno e squadro del terreno
L’irrigazione è una pratica fondamentale e fortemente consigliata almeno per i primi 2-3 anni dall’impianto. Come sistema da utilizzare per irrigare si consiglia l’irrigazione a goccia con passo a 30 cm.
Questa tipologia di irrigazione consente infatti di ottenere la massima efficienza tra volume d’acqua utilizzato per irrigare e volume d’acqua realmente assorbito dalle piante.
In presenza di terreni declivi o grandi appezzamenti, si consiglia inoltre la scelta di un impianto a goccia auto-compensante in grado di garantire un’uniformità di bagnatura su tutta la superficie.
Non è consigliabile in quanto le piccole piantine durante il primo anno non hanno sufficienti riserve per resistere ai momenti di siccità tipici dei nostri climi.
La quantità idrica dipende da molti fattori: temperatura, vento, tipologia di terreno. In ogni caso si deve poter garantire per ogni piantina almeno 2 litri di acqua al giorno durante la stagione secca.
La concimazione di fondo è un’operazione consigliata per apportare elementi nutritivi al terreno in particolare se si tratta di un terreno povero di sostanza organica. Si consiglia di distribuire letame maturo (500-600 q.li/ha). In alternativa distribuire 10-15 q.li/HA di stallatico pellettato o concime granulare di fondo.
La concimazione di fondo è un’operazione consigliata per apportare elementi nutritivi al terreno in particolare se si tratta di un terreno povero di sostanza organica. Si consiglia di distribuire letame maturo (500-600 q.li/ha). In alternativa distribuire 10-15 q.li/HA di stallatico pellettato o concime granulare di fondo.
Praticare un’aratura a media profondità, (esattamente come quella solitamente effettuata per seminare il grano). Dopo la lavorazione principale, effettuare interventi consecutivi mirati ad affinare adeguatamente il terreno (estirpatura, erpicatura, rullatura).
Una volta terminate le lavorazioni principali si consiglia di procedere con lo squadro del terreno.
In questa operazione è consigliato mantenere una distanza tra le file dove saranno piantate le piantine e sarà steso il tubo di irrigazione di 4 metri e 5 metri dai terreni confinanti e/o strade adiacenti l’appezzamento.
Le distanze sulla fila sarà determinata dalla densità di impianto scelta che secondo il protocollo OnlyMoso varia tra le 1200 e le 2500 piante ad ettaro.
Una volta arrivati e scaricati gli scatoloni vanno immediatamente aperti per arieggiare le piante. Per una gestione ottimale si consiglia di utilizzare un coltello o un taglierino e di tagliare lo scatolone seguendo l’apposita linea tratteggiata, così facendo la base dello scatolone rimarrà intatta e consentirà una movimentazione ottimale delle piante contenute al suo interno.
Si consiglia di bagnare abbondantemente le piante utilizzando un classico innaffiatoio, un tubo per irrigazione o qualsivoglia attrezzo utile allo scopo.
Bagnare abbondantemente le piante è fondamentale per evitare che esse subiscano degli stress sia nella stagione calda sia in qualsiasi altro periodo dell’anno.
È consigliato inoltre far sostare le piante, rigorosamente in un’area riparata dal vento e all’ombra mentre si procede alle operazioni di impianto che possono iniziare immediatamente.
In caso si scelga la piantumazione meccanica o manuale le fasi saranno queste:
La presenza di questi animali può essere rilevata notando la comparsa di “fori” o gallerie più o meno diffuse presenti sulla superficie del terreno.
Utilizzare prodotti talpicidi o rodenticidi appositi, prestando in ogni caso la massima attenzione nell’utilizzo di tali prodotti.
L’Irrigazione a goccia è la tipologia consigliata perché consente di ottenere la massima efficienza tra volume d’acqua utilizzato per irrigare e volume d’acqua realmente assorbito dalle piante. Si possono usare delle ali gocciolanti auto-compensanti fisse oppure manichette forate (ad esempio quelle usate in orticoltura) con passi di foratura variabili consigliato a 30 cm.
L’irrigazione è una pratica fondamentale e fortemente consigliata almeno per i primi 2-3 anni dall’impianto per garantire un migliore attecchimento e sviluppo della piantagione.
Irrigare subito dopo la messa a dimora nei giorni successivi all’impianto e per i primi 6 mesi garantire un’abbondante irrigazione. In stagioni particolarmente siccitose (anche autunnali e invernali) è consigliato intervenire ugualmente con interventi mirati ad inumidire il terreno riducendo ulteriormente gli stress alle piante.
In generale ricordarsi che il “poco e spesso” è il metodo ottimale in qualsiasi condizione pedoclimatica ci si trovi.
Quando:
Febbraio/Marzo: Concimare prima della ripresa vegetativa è fondamentale per permettere ai germogli che si sono formati nel periodo autunnale e invernale di esplodere aumentando la vegetazione e permettendo un più elevato livello di fotosintesi.
Maggio/Settembre: La fertirrigazione è consigliabile almeno nei primi 2-3 anni. Questa tecnica consente alle piante di ottenere ben più alti livelli di accrescimento e radicazione. La distribuzione di prodotti liquidi o idrosolubili, caratterizzati da un più facile e veloce assorbimento, garantisce anche più elevate resistenze agli stress (vedi approfondimento a link calendario agronomico).
Settembre/Ottobre: Concimare nel periodo autunno-vernino è molto importante in quanto si garantisce un accumulo delle sostanze di riserva nella parte radicale, molto importante per l’ingrossamento delle gemme e la conseguente formazione/accrescimento dei germogli.
Quanto e come concimare il Bambuseto:
Vedi indicazioni sul MANUALE TECNICO.
Le erbe infestanti possono essere gestite intervenendo periodicamente con degli sfalci (utili anche dal punto di vista di apporto di sostanza organica). Nelle immediate vicinanze della pianta è consigliabile un intervento manuale, almeno per i primi periodi quando ancora le piante non hanno raggiunto uno sviluppo elevato.
Questi interventi meccanici devono essere limitati a 3-4 interventi all’anno per i primi 2 anni.
Oltre il secondo anno dalla messa a dimora sono sconsigliati interventi meccanici per evitare di danneggiare i nuovi germogli che si svilupperanno sempre più distanti dalla zona di piantumazione.
Sono assolutamente sconsigliati interventi con prodotti erbicidi di qualsiasi tipo!
Nottue o larve di lepidotteri rovinano le foglie o fusti non ancora completamente lignificati.
Intervenire localmente intorno alla pianta con un prodotto insetticida a base di piretroidi rispettando la dose di etichetta.
Ove presenti foglie rovinate e scie di bava tipiche delle lumache intervenire localmente intorno alla pianta con un prodotto lumachicida (ad es. Ferramol) rispettando la dose di etichetta.
Ove ci sia la presenza di fauna selvatica (cinghiali, lepri ecc.), si consiglia di prevenire danni realizzando:
Al fine di poter essere ritirati e commercializzati i germogli di bambù gigante Onlymoso®️ devono sottostare ad opportune e precise caratteristiche che di seguito vengono elencate:
CARATTERISTICHE DI CONFORMITÀ PER IL RITIRO:
Il periodo di raccolta del germoglio primaverile varia da fine marzo a fine maggio e il periodo più intenso è nel mese di aprile: monitorarli giornalmente.
I germogli di bambù gigante Onlymoso®️ devono essere raccolti manualmente, mediante l’utilizzo di semplici attrezzi agevolatori quali, zappette vanghe, coltelli ecc.
Taglio selettivo su tutta la superficie del bambuseto di tutte le canne secche, piccole o troppo vicine – quindi eliminare tutte le canne più piccole di 2cm di diametro mantenendo una densità di 5-7 canne/m2.
Impostazione dell’impianto a “filare”: realizzazione di corridoi di passaggio nei quali dovranno essere tagliate indistintamente tutte le canne (grandi, piccole, vecchie o nuove che siano). Questi corridoi dovranno avere una larghezza da 1,50 a 3,00 mt intervallati da 3,00 – 4,00 mt di vegetazione. Per realizzarli potranno essere utilizzati anche mezzi meccanici, quali la trinciatrice. In aggiunta dovrà essere eseguito il taglio selettivo nella parte che rimarrà “in piedi”.
N.B. Nel caso di impianti ben colonizzati, ma ancora con canne piccole nella quasi totalità sotto i 2cm di diametro si dovrà procedere a diradare circa un 30-40% delle canne con priorità verso quelle vecchie e secche. Si dovrà mantenere sempre una densità di 6-8 canne/m2. In questa situazione le canne più grandi NON dovranno essere eliminate.
E’ assolutamente sconsigliato procedere al taglio totale di ampie porzioni di piantagione con lo scopo di “far ripartire” l’impianto sperando di ottenere dimensioni maggiori. Al contrario tagli eccessivi su impianti non completamente maturi arrecano danni e ritardi di accrescimento.
Il taglio potrà essere effettuato attraverso l’ausilio di strumenti quali: decespugliatore con disco, cesoie, tronca-rami.
Una volta preparati i fasci e divisi per misure omogenee questi devono essere riposti in bancali allestiti con assi di contenimento avvitate ai quattro angoli oppure con barre o canne inseriti in fori effettuati direttamente sul bancale. Non verranno accettate forniture di merce sciolta (non imbancalata).
Nelle ultime due colonne della tabella andrete ad inserire le quantità*, suddivise per dimensioni (vedi righe) ed età (vedi colonne). *Le quantità che dovranno essere inserite in tabella sono la somma di quelle contate in tutte le aree.
Molto probabilmente dipende da una errata gestione dell’irrigazione delle piante – Sia eccessi sia difetti possono essere fenomeni reversibili se prontamente segnalati e corretti, ma un loro perdurare per diversi giorni o peggio settimane può portare alla morte delle piante.
I fattori possono essere vari:
Questi sono i più frequenti motivi che determinano una crescita disomogenea.
Il giallo dipende da molti fattori:
Una cosa da non sottovalutare è il ph. Valore che dovrebbe attestarsi sotto al 7, ma se gestito con concimazioni adeguate può arrivare anche a 8.
Altro valore e il calcare. Questi valori è buona norma averli con un analisi peima dell impianto.
In queste situazioni consiglio di arieggiare il terreno con erpicatura a 30 cm e di impostare un calendario irriguo con fertirrigazione spinta con azoto dal prossimo anno.
Queste problematiche sono legate ad errate concimazioni.
Piante scarsamente concimate tendono a svilupparsi meno rispetto alla media, la colorazione delle foglie sarà di un verde chiaro, ridotto numero di germogli emessi e minore colonizzazione del terreno da parte dei rizomi. Si consiglia di non trascurare la concimazione anche se l’acqua riveste una primaria importanza per evitare ritardi importanti dell’entrata in produzione delle piante.