Coltivare Bambù in Italia
Intervista a Fabrizio Pecci, presidente del Consorzio Bambù Italia

D. - Come e quando nasce l’idea di investire su questo materiale come opportunità agricola, economica?
R. – Il Consorzio Bambù Italia nasce nel 2014, per tutelare gli interessi di tutti gli appartenenti alla filiera del bambù, dal produttore al consumatore finale:
è la prima realtà a introdurre la coltivazione del Bambù Gigante a scopo Commerciale, Industriale e di Bonifica Ambientale, in Europa e negli Stati Uniti.
“Per lavoro viaggiai per anni in Oriente e mi resi subito conto dell’enorme potenzialità dal Bambù: la pianta dai 1000 usi. Così decisi di approfondire la mia conoscenza: incontrai i più grandi esperti mondiali (tra cui il prof. Tan dell’Università Cinese di Kunming che si occupa di Propagazione e Management delle piantagioni di Bambù, divenendo il mio consulente privato), studiai questa coltivazione, al fine di poterla esportare nel clima e nei terreni europei e nord americani.
Arrivò il 2014 e decisi di partire: creai Il CONSORZIO BAMBU’ ITALIA e il PROGETTO ONLYMOSO (ad oggi la più grande realtà nel panorama europeo per la tutela degli interessi di tutti gli appartenenti alla filiera del bambù che conta oggi oltre 1000 agricoltori contrattualizzati con circa 2000 ha di impianti in tutt’Italia e coltivazioni già avviate in Francia, Portogallo, Albania. Oltre una sede operativa anche in USA).
Sempre nello stesso anno creai il Primo Vivaio Italiano per la produzione di piante destinate a coltivazioni professionali di bambù che si trova a Faenza: 20 ettari dove studiamo costantemente le pratiche agricole più idonee per la corretta gestione dei Bambuseti.
Sin dagli inizi ho voluto creare un gruppo, divenuto oggi una solida azienda, che diventasse la più grande realtà agroindustriale del Paese, capace di creare nuovi posti di lavoro attraverso mercati innovati che garantiscano la crescita economica delle famiglie e una nuova educazione fatta di rispetto per i nostri figli ed il loro futuro”.
D. - Il bambù è un materiale versatile, quali sono i suoi punti di forza?
R. – Il bambù è definito come la pianta dai 1000 usi, questo perché sono numerosi i settori in cui può essere impiegato. I numerosi studi che abbiamo condotto e la collaborazione con importanti aziende hanno permesso la creazione di nuovi progetti che ci vedono impegnati per incrementare le filiere che possono utilizzare il nostro prodotto nei seguenti settori:
Settore Food
– Sviluppo della Filiera del Food grazie alla registrazione e promozione del marchio BAMBITA: la nostra linea di prodotti a base di germogli di bambù (1 dei 5 alimenti più salutari al mondo).
Queste proprietà benefiche, assieme alla creazione di prodotti ricettati secondo la tradizione italiana, come il Pesto e la nuova linea di panificati, sta spingendo lo sviluppo di questo settore.
Oggi siamo presenti in numerosi Punti Vendita della Grande Distribuzione Italiana, tra cui: Conad, Coop, Iper, Crai.
Anche l’estero ci vede in espansione in Germania, Belgio, Olanda e Francia.
Inoltre siamo annualmente impegnati nella raccolta del Germoglio fresco proveniente dai nostri agricoltori e l’avvio della distribuzione del fresco si sta rivelando molto interessante per il futuro.
Settore Agroindustriale
– lo Sviluppo della Filiera Agroenergetica: utilizzo del cippato di bambù nelle centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica (PROGETTO POWERCROP già avviato).
– Sviluppo della filiera della mangimistica: utilizzo del trinciato e/o pellettato di bambù inserito all’interno della razione giornaliera per gli animali (vacche, suini, cavalli), un mercato che ha un’enorme potenzialità.
– Sviluppo del progetto cellulosa: utilizzo del cippato di bambù per produrre pasta di cellulosa e poi carta.
– Sviluppo del settore strutturale e impiego del legno pregiato: sono già iniziati i ritiri delle canne ornamentali, che hanno un valore economico notevole.
D. - Quali sono i vantaggi per il nostro ecosistema con la coltivazione del bambù?
R. – Ad oggi sicuramente è la capacità di assorbire CO2.
Attraverso una convenzione con il DIBAF (Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologi Agroalimentari e Forestali) dell’Università degli studi della Tuscia abbiamo stabilito quanta Anidride Carbonica (CO2) assorbe un ettaro di bambù gigante OnlyMoso durante il suo ciclo di vita. Questa nuova ricerca e gli scenari internazionali sui Carbon Credit che si stanno sviluppando rappresenterà un nuovo settore ambientale, anche molto remunerativo, per i nostri agricoltori.
Il Progetto a cui stiamo lavorando ha per finalità la certificazione di tutta la filiera di Bambù del Consorzio, al fine di calcolare in tonnellate la quantità di CO2 annualmente sequestrata da tutti i Bambuseti dei propri associati e offrirla come certificati di compensazione garantiti dal Consorzio e da un ente certificatore.
I certificati saranno proposti alle aziende, ai cittadini e gli enti pubblici per compensare emissioni di CO2.
In aggiunta, le coltivazioni di Bambù hanno anche le seguenti proprietà:
- Trattenere le polveri sottili grazie al folto apparato fogliare sempreverde.
- Aumento della produzione e immissione di ossigeno nell’aria.
- Mitigazione del clima
- Purificazione di terreni inquinati e rigenerazione dei terreni impoveriti e inariditi da decenni di agricolture
- Rinverdimento e miglioramento paesaggistico del territorio
- Protezione di fauna selvatica stanziale e migratoria
- Costituzione di vere e proprie barriere frangi vento
D. - Il futuro è rivolto verso un maggior rispetto per l’ambiente e per l’uomo, quali sono le applicazioni di questa risorsa, già attuate?
R. – Il settore ambientale è oggi per noi in forte espansione.
Proprio grazie alle applicazioni in questo ambito, abbiamo già avviato numerosi studi e ricerche che ci stanno permettendo un grande sviluppo in attività di tutela dell’uomo e dell’ecosistema.
- Definizione del potere assorbente e chelante nei confronti dei metalli pesanti: grazie ad uno studio commissionato al Parco Scientifico Tecnologico TECNOPOLIS abbiamo verificato e dimostrato le proprietà fitorimediatrici del bambù gigante sulla capacità di trattenere e chelare i metalli pesanti presenti nel terreno.
- Definizione di un modello relativo alla capacità di ridurre il pericolo frane e smottamenti: In collaborazione con lo studio SGAI è stato studiato e dimostrato, attraverso la creazione di un simulatore, la capacità del bambù gigante di agire positivamente nei confronti delle frane grazie all’azione perpetrata dall’apparato radicale che agisce da collante riducendo enormemente il rischio di frane.